Palazzo Bonzi

Palazzo Bonzi, edificato nel 1667 è sede del Comune dal 1953

© Comune di Acquafredda - Comune di Acquafredda

Descrizione

Centri istituzionali e amministrativi

Il palazzo che oggi  è sede municipale, fino al 1953 era di proprietà della famiglia dei conti Bonzi. Pare che fosse proprietaria (o comproprietaria) la moglie dell’avvocato conte Iro, ovvero Sarina Nathan che avendo radici ebree non aveva voluto (o potuto) “apparire” sui documenti. Comunque in suo onore e/o del casato Nathan si dice che il disegno del soffitto dove oggi c’è l’uff. segreteria  rappresenti la “Stella di David” opportunamente camuffata e artefatta. Il ramo milanese dei conti Bonzi conserva profonde radici originarie nel cremasco dove hanno tuttora possedimenti aviti lungo le rive del fiume Serio, con museo dedicato al “personaggio” Leonardo Bonzi (1902 Milano- 1977 Ripalta Cremasca). Il prestigioso edificio storico di Acquafredda, “residenza estiva” della famiglia conti Bonzi, comprendeva inizialmente tutto il complesso racchiuso dalle attuali via Della Repubblica (nord), vaso Seriola e via Mulino (est), Di Rosa (sud) e Silvio Pellico (ovest). Proprio su questa via, di fronte alla piazzetta XX Settembre (o Mercatello), s’apre un portone con arco in pietra bianca su cui è inciso un antico stemma zoomorfo con le date 1673 sopra e 1775 sotto.  

La porzione est, comprendente il palazzo nobiliare con cortile e verde, è rimasta in proprietà ai conti Bonzi fino alla definitiva cessione al Comune; purtroppo per motivi poco noti l’accordo sulla compravendita ha subìto un passaggio intermedio  che ha depauperato l’immobile di piante di pregio nel parco ed altre spoliazioni nell’edificio.

Andando a ritroso nel tempo, i conti Bonzi avevano acquistato il palazzo, così come altre numerose proprietà in Acquafredda, dalla nobile famiglia brianzola dei Consonno nel primo decennio del ‘900. Il casato dei Consonno è risultato presente ad Acquafredda tra gli anni 1878 e 1909 avendo rivestito tra l’altro cariche pubbliche, come quella di sindaco, prima con il cav. Fortunato e poi con il cav. Camillo.

Sicuramente le attuali linee architettoniche non sono mutate durante le proprietà Consonno-Bonzi. Prima c’è un vuoto di notizie. Però risulta, all’indomani della battaglia di Solferino-San Martino (1859), che i pubblici poteri avessero in animo di allestire un ricovero per i feriti a “palazzo Mondella” (il palazzo di cui scriviamo) che Antonio e don Luigi Mondella avevano ereditato nel 1819 dalla nobile Marta C (?) vedova Cirimbelli. La nobile famiglia bresciana dei Cirimbelli risulta avesse in questo palazzo una chiesetta privata nel palazzo di Acquafredda come risulta nel 1769 dalla visita pastorale di mons. Badoer vescovo di Asola. Non sappiamo di certo come fosse al tempo il palazzo, però la chiesolina privata potrebbe essere individuata a pianterreno, dove ora c’è uno degli accessi pedonali, direttamente sulla strada principale. La volta di quella sala presenta antichi stucchi con grappoli d’uva, simbologia della nostra Religione.

Risulta che il palazzo sia stato edificato nel 1667 per volontà di Lodovico Cirimbelli  figlio di Marc’Antonio. Che c’azzecca lo stemma citato con i Cirimbelli? Nelle riviste specializzate in stemmi dei casati nobili bresciani la figura rampante di un cane (?) con collare è presente nei Savalli, ma tutto o in buona parte con la figura al contrario: rivolta a dx sul portale mentre è rivolta a sin. sullo stemmario. Il “ramo” acquafreddese dei Savalli risulterebbe estinto a fine ‘700 con proprietà confluite ai Cirimbelli

Si ringrazia i Sigg. Ghisini Roberto e Mario Giacobbi per la ricostruzione storica.

Modalità di accesso

L'accesso agli Uffici Comunali è garantito sia da una rampa di scale che da un ascensore

Indirizzo

Ulteriori informazioni

La facciata esterna del palazzo è simmetrica, costituita da un portale con lo stemma della famiglia Bonzi ed un balcone al di sopra di esso.

Entrando si passa sotto il portico, costituito da cinque arcate ciascuna sostenuta da due colonne. Davanti al portico vi è un ampio giardino e prima dell'acquisizione del palazzo da parte del Comune, il complesso comprendeva anche le strutture nelle vie Mulino, Di Rosa e Pellico. Salendo da una scalinata si arriva sulla loggia del primo piano, sempre costituita da cinque arcate, e si entra nelle stanze nobili, le due centrali, dove si possono apprezzare gli affreschi incorniciati sul soffitto. Uno di essi pare raffigurare una Stella di David voluta dalla signora Nathan, di origine ebrea.

L’edificio presenta il suo affaccio principale su Via della Repubblica con un prospetto disposto su tre piani, abbastanza regolare anche se asimmetrico rispetto al portone d’ingresso da cui si accede al porticato ed al giardino interno.

La struttura presenta l’impianto tipologico classico del palazzo di  campagna dell’epoca,  caratterizzato da una forma rettangolare con lo scalone monumentale posto su un lato e due strutture aperte (porticato e loggiato superiore) a fare da elementi distributivi verso gli ambienti che si affacciano sulla via principale del centro abitato.

La medesima regolarità la si ritrova anche in copertura, dove la struttura a padiglione è retta da una serie di puntoni (verso il giardino) e da muri trasversali (verso la via) con due coppie di puntoni angolari in corrispondenza delle testate dell’edificio.

Sede di

Uffici

Ufficio Polizia Locale

Ufficio del responsabile della Polizia Locale. Questo ufficio garantisce la sicurezza e l'ordine pubblico nel territorio comunale.

Ulteriori dettagli
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